Home

Cento anni 100 Rintocchi 1925-2025 Il Centenario della Campana dei Caduti «Maria Dolens»

   

Foto di Gabriele Margon

Comunicato da parte di Fondazione Campana dei Caduti

Per la Campana dei Caduti cento anni non sono un traguardo, ma un punto di partenza. A un secolo dall’intuizione di Don Antonio Rossaro, che fuse un simbolo di Pace con il bronzo di cannoni che avevano sparato uno contro l’altro, il messaggio di Maria Dolens è più che mai attuale e verrà declinato in un ricchissimo programma di eventi che coprirà tutto il 2025. A partire dal concerto che, il 1 agosto, vedrà una accanto all’altra due cantanti che appartengono a popoli in guerra tra loro, l’israeliana Noa, la palestinese Miriam Toukan, le celebrazioni si svilupperanno attraverso incontri per le scuole, conferenze, spettacoli di teatro e di danza, documentari, seminari, festival, mostre, iniziative editoriali e molto altro. La Fondazione Campana dei Caduti, assieme al Comune di Rovereto, numerosi altri enti, associazioni e le categorie economiche, hanno deciso di celebrare assieme l’importante ricorrenza a partire dal 12 aprile con la mostra "Il Mito della Campana. 100 anni di Maria Dolens", curata dalla storica dell’arte Chiara Moser e allestita presso la Fondazione Campana dei Caduti fino al primo novembre 2025.

Il calendario completo è stato presentato questa mattina nel corso della conferenza stampa che si è svolta nell’auditorium Alberto Robol della Fondazione Campana dei Caduti sul colle di Miravalle. Erano presenti il reggente della Fondazione Marco Marsilli, la sindaca del Comune di Rovereto Giulia Robol.  il presidente della Comunità della Vallagarina Stefano Bisoffi, il presidente del Consiglio provinciale Claudio Soini e la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa

Un calendario delle celebrazioni esteso a tutto il 2025, il mondo delle istituzioni rappresentato ai massimi livelli, l’ampio numero di realtà del territorio, musei, scuole, associazioni culturali, sia pubbliche che private, mobilitate nello sforzo organizzativo. All’appuntamento con il centenario di Maria Dolens la città di Rovereto di certo non si è fatta cogliere impreparata. E ciò grazie soprattutto alla capacità dei numerosi enti e associazioni coinvolti, in primis Fondazione Campana dei Caduti e Comune di Rovereto, di aggregare le forze e creare le sinergie necessarie per dare vita a un articolato ed esaustivo programma di appuntamenti.

A fare gli onori di casa è stato il Reggente Marco Marsilli che ha dato il benvenuto alle autorità e ai moltissimi presenti, tra istituzioni e partner pubblici e privati, presentando il fitto programma del Centenario.

“I 100 anni di esistenza ed attività rappresentano, per qualunque “soggetto“ abbia il privilegio di raggiungerlo, un traguardo molto importante. A tale regola non fa certamente eccezione “Maria Dolens”, impegnata dal 4 ottobre 1925,  data di emissione dei suoi primi „Cento Rintocchi“, a contribuire con la sua autorevole presenza a vedere affermati nel mondo di domani, ancor più che in quello di oggi, i valori della pace, fraternità universale, tolleranza e rispetto dei diritti umani. Tre successive fusioni per problemi strutturali e il lungo silenzio auto-imposto durante il secondo conflitto mondiale non hanno di certo scalfito la sua inarrestabile volontà di indirizzare, dapprima dalla sua originaria collocazione del Torrione Malipiero del Castello di Rovereto e successivamente dal 1965 (altro compleanno tondo di questo emblematico 2025!) dal Colle di Miravalle il suo messaggio forte e chiaro. Esso può essere esemplificato nel celebre motto di Papa Giovanni XXIII, inciso ad imperitura memoria sul suo manto bronzeo, che „in pace hominum ordinata concordia e tranquilla libertas“. Per evidenziare i primi cento anni di attività di Maria Dolens, la Fondazione che porta il nome della Campana dei Caduti si è impegnata a promuovere un programma di eventi celebrativi che saranno più approfonditamente dettagliati nella odierna conferenza stampa.

La messa a punto di detto “pacchetto” è stata resa possibile dal sostegno non solo finanziario ma, in alcuni casi, anche operativo della Provincia autonoma di Trento e del Comune di Rovereto, oltre che di una nutrita schiera di altri sponsor, pubblici e privati. A tutti loro dirigo, a nome del nostro Consiglio di Reggenza, un sentito ringraziamento per il consistente appoggio ricevuto.  Nell’ elaborarne i contenuti, siamo partiti da alcune considerazioni di carattere generale. In primo luogo, dalla volontà di offrire al pubblico dei futuri frequentatori un appropriato mix fra mostre d’arte, spettacoli musicali, eventi accademici, rappresentazioni teatrali, momenti di spiritualità ed altro.  In secondo luogo, dalla ricerca di «fare squadra» con le altre istituzioni museali cittadine, approfittando delle reciproche sinergie.  Da questo punto di vista sono particolarmente lieto che al primo evento in calendario, la Mostra «Il Mito di Maria Dolens» di apertura prevista il prossimo 12 aprile, abbiano contribuito con opere o documenti non solo il Mitag (neo-denominazione del Museo storico italiano della Guerra) al quale si deve la maggior parte dei prestiti, ma anche Mart, Museo Civico e Museo Storico del Trentino. La terza, e altrettanto solida, motivazione consiste nel rinsaldare il forte legame di continuità (non di mera contiguità) geografica esistente fra il Colle di Miravalle e Rovereto „Città della Pace “. Il centro storico di quest’ ultima si trasformerà dal 25 al 27 luglio nell’ ideale palcoscenico di una delle manifestazioni di maggior richiamo del nostro Centenario, «Città invisibili», secondo una formula sperimentata con grande partecipazione di pubblico alcuni anni orsono.

Mi preme qui sottolineare come il programma celebrativo che verrà oggi presentato sia, verosimilmente, destinato a non risultare del tutto definitivo. La nostra Fondazione continua a risultare infatti destinataria di nuove proposte di collaborazione, che stiamo attualmente valutando. Anche su questo aspetto di possibili, ulteriori eventi sarete tenuti ovviamente al corrente.  Desidero chiudere questa mia presentazione con un auspicio e un ulteriore ringraziamento. L’ auspicio è nel senso che i rappresentanti di tutte le testate giornalistiche vogliano assicurare agli eventi del Centenario una ampia e puntuale copertura mediatica, nell’ interesse stesso dei loro spettatori, ascoltatori e lettori. Si tratta di un punto per noi molto importante, ai fini della divulgazione delle future iniziative, siamo ovviamente a disposizione per tutti gli approfondimenti richiesti.

Il ringraziamento ulteriore va idealmente rivolto ai componenti dei Consigli di Reggenza avvicendatisi nel corso degli anni, per la capacità di trasmissione del messaggio valoriale di Maria Dolens che per la perfetta cura riservata allo storico manufatto e della sua area monumentale.

Se una coincidenza temporale ha riservato alla mia persona il privilegio di divenire il „Reggente del Centenario “, è evidente come senza l’operato illuminato e generoso di chi mi ha preceduto, non saremmo oggi certamente arrivati al punto in cui siamo.“

Sono stati poi letti stralci del messaggio del inviato dall’Arcivescovo metropolita di Trento, S.E., Lauro Tisi il quale ha sottolineato che   “La Campana dei Caduti si erge poi come richiamo alla solidarietà tra diverse culture e nazionalità, al dialogo interculturale e alla prospettiva interreligiosa. La pace non è solo quiete dopo la tempesta - anche il silenzio può essere assordante - ma un’armonia da coltivare ogni giorno, un atto di volontà che si nutre di rispetto e di ascolto. Infine, è cruciale incoraggiare l'impegno della comunità in iniziative di pace e giustizia sociale. La memoria dei caduti deve tradursi in azioni concrete, affinché il nostro desiderio di un futuro migliore diventi realtà. Solo un impegno collettivo e costante potrà garantire che pace e solidarietà prevalgano sulla conflittualità e l’indifferenza. Sarà il modo migliore per scandire un tempo rinnovato.”

A seguire è intervenuta la sindaca di Rovereto Giulia Robol: E' per me un onore e un'emozione celebrare questo evento storico di grande importanza per la nostra comunità. Il suono della Campana dei Caduti che riecheggia ogni giorno nel cuore della nostra città, rappresenta la volontà di non dimenticare le vittime di guerra e le tragedie che hanno segnato la storia. Un richiamo alla speranza e alla forza della nostra città, che ha scelto di trasformare il dolore in un messaggio universale di pace. Il Centenario di Maria Dolens è per noi un'importante occasione di celebrare la Campana dei Caduti, il simbolo di pace grazie al quale Rovereto “Città della pace” è celebre in tutto il mondo, ma è anche un'occasione per rinnovare il nostro impegno nella promozione della cultura e dei valori della pace. Come affermava Giorgio La Pira, Deputato e sindaco di Firenze, le città sono chiamate ad assumersi la responsabilità di fare la pace, nelle piccole cose di ogni giorno, puntando all’orizzonte dell’intera umanità. Bisogna unire le città – diceva – per unire le nazioni. A Rovereto i valori fondamentali della pace, della convivenza armoniosa e dell’integrazione europea sono impressi nell’identità stessa della comunità e come tali vanno promossi e celebrati. Il nostro impegno è di consolidare e promuovere questi valori, lavorando per un futuro in cui Rovereto continui a essere un faro di pace e cooperazione a livello locale, nazionale ed europeo. La Campana dei Caduti è, in questo contesto, un simbolo straordinario; è più di un monumento, è un richiamo a un impegno attivo nella promozione della pace, e come tale si inserisce perfettamente nella visione futura della nostra città. In occasione del Centenario e per valorizzare la nostra vocazione di “Città della pace” abbiamo deciso di dotare la città di un logo identitario che rappresenti con orgoglio il nostro impegno e la nostra vocazione per la pace, e di realizzare una campagna di comunicazione visiva che utilizzi gli spazi urbani come strumenti di pace. Organizzare poi un programma così ampio e articolato come quello della celebrazione del centenario ha valuto dire chiamare a raccolta le molte risorse del territorio impegnate nella cultura della pace che hanno dato prova di saper collaborare e soprattutto di operare in un’ottica di sistema: a cominciare naturalmente dalla Fondazione Campana dei Caduti e dal Comune di Rovereto, ma senza tralasciare le altre realtà e associazioni, sia del pubblico che del privato, che contribuiscono attivamente alla vocazione di Rovereto come città della pace. Penso innanzitutto alle realtà museali, che fanno ricca la città sotto il profilo culturale, come Mart, Mitag e Museo civico, passando dagli enti del terzo settore e degli istituti scolastici, indispensabili per veicolare nelle giovani generazioni l’importanza dei valori della diffusione e della costruzione di una cultura della pace, fino a comprendere gli eventi tradizionali di Rovereto come il festival Oriente Occidente e il torneo di Rovereto Città della Pace. E senza tralasciare il contributo dell’Apt di Rovereto e della Vallagarina che grazie alle sue iniziative e ai suoi canali di comunicazione svolge un ruolo fondamentale per promuove Rovereto “Città della pace” in Italia e all’estero. Il programma che presentiamo oggi, così ricco di proposte e di appuntamenti, è il frutto di questo sforzo comune dei molti soggetti presenti sul territorio che hanno saputo collaborare e mettere insieme le forze per celebrare nella forma più appropriata il Centenario della Campana dei Caduti Maria Dolens. Nel corso di un secolo tra la città e la Campana si è consolidato un legame profondo e indissolubile, e oggi desideriamo celebrarlo insieme a tutte e tutti voi. Il nostro è un tempo segnato da conflitti e tensioni internazionali che ci ricordano, ogni giorno, quanto sia urgente la pace. In un momento storico così delicato, il simbolo della Campana diventa ancora più rilevante e sentito”.

Il Presidente della Comunità della Vallagarina, Stefano Bisoffi, oltre a portare i saluti della Comunità al Reggente, a tutte le autorità e ai presenti, ha sottolineato “il valore della Campana dei Caduti nel promuovere e diffondere un messaggio universale di pace. Grazie all’importante azione e al ruolo della Fondazione Campana, essa è  diventata non solo un simbolo importantissimo, per Rovereto e la Vallagarina, non solo un rintocco che si diffonde a lungo in occasioni delle cerimonie, ma è anche un luogo, di incontro, confronto e dialogo tra i popoli sui temi della pace. Un luogo dove tante delegazioni in rappresentanza di paesi e popoli diversi, hanno portato il loro messaggio e la loro bandiera, hanno presentato la loro storia , riaffermato il desiderio condiviso di un mondo pacificato. Allo stesso tempo, molti giovani hanno avuto l'opportunità di approfondire il significato della pace in tutte le sue sfaccettature, raccogliendo l'insegnamento di don Rossaro, sempre più attuale. Le celebrazioni per il centenario non saranno solo un’occasione per rinnovare questi messaggi, ma soprattutto per tradurli in azioni e progetti concreti, promuovendo iniziative condivise che rafforzino l’impegno collettivo verso un futuro di armonia e cooperazione tra i popoli. La Comunità della Vallagarina, ha sostenuto e sostiene l'operato della Fondazione e continuerà a farlo con convinzione”.

Francesca Gerosa: “Vedere riuniti così tanti rappresentanti delle istituzioni e della comunità fa piacere - ha affermato la vicepresidente della Provincia autonoma di Trento Francesca Gerosa - ma manca una rappresentanza fondamentale, quella cioè dei nostri giovani. Noi tutti abbiamo un obbligo morale importante, ed è quello di prendere per mano i nostri bambini, i nostri ragazzi e accompagnarli affinché loro possano fare un lavoro ancora migliore rispetto a quello che è stato fatto da chi ci ha preceduto e il lavoro sta svolgendo chi oggi affronta il tema della pace. La Campana dei caduti a ogni tocco ci porta a pensare a ciò che è stato, al ricordo delle persone che si sono sacrificate per noi, per le generazioni future; un monumento che porta con sé valori importanti: il valore della pace, della memoria, il valore del rispetto dei diritti umani. A questi valori, però, dobbiamo accompagnare anche quello dell'inclusione, dell'integrazione e l'importanza della consapevolezza che ognuno di noi, nel suo pezzettino di strada e di vita, può fare davvero la differenza. 

Tanto è stato fatto, però non ci dobbiamo fermare qui. Non dobbiamo permettere alla società di fare dei passi indietro, non possiamo permetterci di avere incertezze sul percorso che tutti insieme, in rete, istituzioni, associazioni,

 

comunità, cittadini di diverse età devono fare insieme per non trovarci poi nelle condizioni di dover poi porre rimedio a sviluppi che non avremmo voluto. Lavorare per la pace non è una cosa semplice, e ce lo ricordano i conflitti mondiali in corso, la pace si costruisce ogni giorno nelle nostre case, nella nostra quotidianità, nelle nostre comunità e nei luoghi istituzionali, dove la politica si scontra. Credo che dare il buon esempio sia il primo dovere di tutti noi, soprattutto nei confronti delle giovani generazioni”.

 

Claudio Soini: “E’ bello essere qui, dove tra l’altro venni esattamente un anno fa, ancora nella Giornata mondiale della Consapevolezza sull’Autismo. Maria Dolens è davvero un mito, come dice il titolo della rassegna 2025. 100 anni dalla fondazione, come 100 sono i rintocchi serali e circa 100 le bandiere esposte. Il momento internazionale è delicato, ma di fronte allo smarrimento dell’ordine mondiale, il nostro territorio deve esercitare la sua responsabilità storica: il Trentino ha scelto di essere terra di pace, crocevia di culture e popoli, rifiutando egemonie culturali, guerre e distruzione. La Campana dei Caduti rappresenta questa fondamentale scelta. La Campana è per il mondo intero un alto patrimonio morale, un simbolo potente, un richiamo quotidiano all’importanza di agire tutti noi per difendere i valori della pace, dei diritti umani, del rispetto verso l’altro. E’ da rimarcare come nell’arco di un secolo sia evoluto così – con intelligenza, con lungimiranza - l’indiscusso carisma, il messaggio universale di Maria Dolens.  Il Consiglio della Provincia Autonoma di Trento guarda da sempre alla Campana dei Caduti con gratitudine, con empatia, con la piena disponibilità a lavorare assieme alla sua Fondazione.  Sono quindi lieto di annunciare – dopo essermi confrontato proprio ieri con la nostra Conferenza dei capigruppo - che il Parlamento dell’Autonomia trentina terrà una sua seduta proprio qui, al Colle di Miravalle. Sarà una prima volta e vuole avere un forte significato simbolico, un’affermazione di principio dell’attualità di un simbolo che non vuole essere un’utopia alla Thomas More, ma rimando reale alla più vera condizione umana, dal significato universale”.

Rovereto, 02/04/2025