IL MUSEO DELLA GUERRA RIAPRE PER VISITE GUIDATE E ATTIVITÀ SU PRENOTAZIONE PER LE SCUOLE. A PARTIRE DAL 27 MARZO, GRAZIE AI LAVORI DI RIALLESTIMENTO IN CORSO, SI RIAPRIRÀ ANCHE AL PUBBLICO CON ALCUNE IMPORTANTI NOVITÀ.

 

Due mesi di lavoro intenso permetteranno al Museo di offrire al pubblico un percorso di visita arricchito, con nuovi allestimenti e mostre temporanee. Nel frattempo, ogni settimana visite guidate per piccoli gruppi alle collezioni del Museo e al Castello, con proposte anche per le famiglie.

Una decisione dettata dalla responsabilità quella compiuta dal Museo della Guerra, che ha scelto di prorogare la chiusura dei suoi spazi espositivi fino alla primavera, nonostante la possibilità per i musei che si trovano in zona gialla di aprire durante i giorni feriali.
L’apertura al pubblico è garantita infatti da personale delle cooperative inserite nel Progettone e, davanti all’incertezza sulla permanenza del Trentino in zona gialla, il Museo ha preferito aspettare, con una scelta che va a tutelare il personale di custodia e di accoglienza, con la speranza che a primavera si possa garantire maggiore continuità lavorativa.
Inoltre, la ridotta mobilità consentita fra regioni, costringe a fare i conti con la mancata sostenibilità di una riapertura che, per un ente privato come il Museo, comporta costi di gestione importanti.

Obiettivo primario, spiega il direttore Francesco Frizzera, resta però quello di confermare il ruolo importante dei musei nell’uscita dall’emergenza, continuando a proporsi come spazio culturale e di socialità come avvenuto nel corso dell’estate. Per questo, le porte del Museo si apriranno una volta alla settimana a partire da venerdì 5 febbraio per una visita guidata su prenotazione, alternando percorsi nel Museo, nel Castello e proposte per le famiglie, tutti con tariffe agevolate. Un’iniziativa piccola, ma significativa, che viene incontro ai bisogni culturali dei cittadini e che per essere realizzata, in questo difficile momento, ha trovato il sostegno di un’azienda roveretana, la Wegher srl, che di recente è diventata partner del Museo, a conferma dell’importanza delle alleanze strette dall’istituzione sul territorio.

Le scuole poi, che per il Museo della Guerra sono da sempre un pubblico di riferimento, potranno concordare con la sezione educativa l’accesso nelle sale per svolgere attività con gli esperti, e tornare così a condividere un’esperienza alla quale hanno dovuto rinunciare per molti mesi.
Dal 1 febbraio vengono ripristinati anche i servizi legati agli Archivi e alla Biblioteca del Museo, che tornano ad essere accessibili per studenti e ricercatori su prenotazione, seppur con qualche limitazione per garantire la sicurezza (tutte le informazioni si trovano sul sito del Museo).

Il periodo di chiusura sarà in realtà denso di impegni per il Museo, che a marzo accoglierà i visitatori con alcune novità nel percorso espositivo: un rinnovamento degli apparati illustrativi nelle sale dedicate all’Ottocento e una nuova mostra fotografica a partire dal 27 marzo. “Libia, una guerra lunga vent’anni” sarà il titolo dell’esposizione che mostrerà le immagini realizzate in Libia tra il 1918 ed il 1919 da Giovanni Voltolina. Le fotografie appartengono ad un vasto fondo archivistico che spazia da inizio Novecento alla fine della Seconda guerra mondiale e che comprende quasi 1.400 fotografie, documenti personali, carte topografiche e documentazione familiare, donato al Museo negli anni Novanta e riordinato nel 2019 grazie al contributo della Fondazione Caritro.

Si lavora anche per anche per altre iniziative che vedranno coinvolto il Museo nel corso dell’estate: un’istallazione ed una mostra fotografica sul tema della mobilità nel Tirolo storico saranno realizzate nell’ambito dell’Anno tematico dei Musei dell’Euregio e vedranno impegnato il Museo in un progetto di rete con altri musei e istituzioni del Trentino e del Tirolo.
Proseguirà anche l’arricchimento dei contenuti digitali messi a disposizione on line sul sito museodellaguerra.it, sul canale YouTube e sui canali social, con spunti di approfondimento e curiosità legati alle collezioni e ai temi trattati dal Museo.

La chiusura prolungata permetterà infine al Museo di portare avanti i complessi lavori di riallestimento degli spazi espositivi permanenti, dopo la riconsegna degli spazi del Castello con il IV e V lotto dei lavori di restauro. Un cantiere che sconta inevitabili ritardi dettati dalla situazione pandemica, motivo in più per affrontare con riflessione e prudenza la riapertura degli spazi espositivi, pur con una scelta che conferma l’attenzione del Museo per i bisogni dei cittadini e del territorio.

L’auspicio è che l’estate lasci spazio ad altri eventi pubblici e appuntamenti con i quali coinvolgere i visitatori che, si spera, potranno tornare finalmente a godere dell’offerta culturale messa in campo dal Museo.